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14 Aprile 2020 by walter in Diario
DIARIO di Antonella Saraceno

Corigliano d’Otranto, 7 aprile 2020

Cara Anna,

o come dici tu – Mi chiamo Anna Maria, non solo Anna… – Hai ragione, è che siamo pigri, sono pigra. Ti scrivo mentre la luce mattutina irradia la mia sala da pranzo, che qui in Salento chiamano tinello, magari si chiama proprio così in italiano, dopo lo cerco su Google. E’ passato un mese da quando la vita di ognuno di noi, a chi più e a chi meno, è stata sconvolta dal Covid-19.

Ho passato molto di questo tempo a riflettere e confermare. La sensazione che provo più spesso è uno stadio di sospensione a mezz’aria con una coltre di aria compressa che non mi permette di sviscerare il mio adorato libero arbitrio. Essere legati alla terra per me ora assume un significato diverso da quello che sottintende amore per le origini o salvaguardia delle tradizioni. Oggi la terra ho bisogno di camminarla, di accarezzarla.

E’ come se sperimentassimo quella vita invisibile che scorre sotterranea come una vena d’acqua sotto questa vita che crediamo unica e invulnerabile, o forse la sorvola, come un vento che penetra nelle ossa, posando su di noi il brivido del suo bacio. Come ti dicevo, sentiamo per un istante la terra mancarci sotto i piedi. E’ un’impressione fugace, un sussulto che dura appena quel che dura un’extrasistole, quel che dura l’impressione di caduta nel dormiveglia che precede il sonno, quel che dura il contatto viscido e furtivo della colpa quando mentiamo da stupidi, senza nemmeno renderci conto di mentire, senza nemmeno intravedere le conseguenze della nostra menzogna. A volte questa vita invisibile presenta la tessitura complessa di un arazzo, a volte l’avvolgente trasparenza di una garza, ci è venuta incontro sul cammino gettando il suo riverbero sulla nostra vita fisica, che credevamo indenne e immune ai soprassalti.

Un giorno mamma asserì che io ero la figlia più sensibile tra le due, tu le rispondesti a tono riducendola al silenzio sostenendo che nessuno può stabilire se una persona è più sensibile di un’altra, avevi ragione, il tempo ti ha dato ragione. In questo periodo sentendoti al telefono o vedendoti su whatsapp mi sono accorta che questa vena d’acqua che scorre ci ha rese ancora più concrete di quanto non lo fossimo già di natura, pragmatiche e pronte per un nuovo viaggio insieme…

Ho sempre sostenuto che il genere umano in futuro avrà la necessità di essere in continuo movimento, che arriverà per forza di cose ad essere nomade, che quindi le nostre bellissime case arredate dai migliori architetti non avranno più un senso, denaro buttato via. Nomade, come mi suona bene questa parola, è accattivante e allo stesso tempo cela un’incognita.

Appena avremo la possibilità prenotiamo per l’Irlanda del Nord, quella ancora non l’abbiamo visitata, ma ad una condizione… Lasciami parlare il mio mediocre inglese sennò non lo imparerò mai, la vita invisibile non ha fretta.

Un bacio, Antonella.

P.S. Chiedi a Lavinia se vuole venire anche lei….❤

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